Il primo "punch" di mia figlia Irene
Carissime amiche,
ci facciamo una chiacchierata sul punchneedle?
Senza dubbio è una tecnica che negli ultimi tempi si è conquistata le luci della ribalta, grazie soprattutto alla sua semplicità e rapidità di esecuzione.
Confesso che all'inizio la cosa non mi entusiasmava, o meglio, non mi dava quel 'quid' in più di curiosità necessaria per decidere di sperimentare una nuova tecnica.
Poi, un po' per voglia e un po' per necessità (le domande delle amiche di Casa Cenina sull'argomento erano ogni giorno più numerose!) ho deciso di provarla.
Così, assieme a mia figlia Irene, ci siamo attrezzate con un kit di base (un
Lizzie Kate),
gli aghi, telaietto in legno (il classico cerchietto) e ci siamo affidate al
bellissimo DVD di Charlotte Dudney per apprendere meglio questa tecnica e scoprirne i segreti.
Il DVD è interamente parlato in inglese e senza sottotitoli, ma le immagini e le spiegazioni sono chiarissime tanto che anche Irene (che ha 12 anni) non ha avuto il minimo problema a capire come funzionava la cosa.
Ok ok ... confesso che mi sono dovuta ricredere.
Mi sono veramente divertita a realizzare questo piccolo lavoretto e soprattutto mi ha contagiato l'entusiasmo di mia figlia che è diventata una fan scatenata di questa tecnica! Sarà perché è una bimba che dopo un po' si stufa e ha bisogno di cambiare (esattamente come sua madre la cui scatola degli
Un-
Finished
Object ormai straripa sigh ...ma questa è un'altra storia), sarà perché il lavoro finito si rivela veramente molto gradevole e gratificante, fatto sta che mi ha fatto comprare altri 4 schemi e si è messa subito al lavoro :)
Quindi adesso con il supporto entusiastico di Irene e con la guida preziosissima di Charlotte (DVD a cui farò riferimento spesso, sia con le immagini che con la traduzione di parte del testo) vediamo di avventurarci in questo magico mondo.
- Un po' di storia -
Il punchneedle è una tecnica che nonostante sia diventata di moda negli ultimi anni, ha alle spalle una storia sorprendentemente antica. Infatti le sue origini risalgono al XVII secolo e nasce in seno ad una piccola comunità di russi ortodossi trasferitisi negli Stati Uniti.
Durante il regno di Pietro il Grande (XVII sec.) la Chiesa Russa Ortodossa visse un periodo di grandi cambiamenti che non tutti accettarono. Gli oppositori subirono una dura repressione, vennero confinati in zone periferiche della regione russa e alcuni di loro furono costretti ad emigrare in altri Paesi, meta preferita gli Stati Uniti dove formarono alcune piccole comunità piuttosto ristrette e chiuse.
Ed è proprio in queste piccole comunità che la tecnica del punchneedle, utilizzata soprattutto per creare abbellimenti e decorazioni per gli abiti, si è tramandata fino ad arrivare ai giorni nostri.
- Le basi -
Cosa serve e come si presenta il lavoro? Prima di tutto possiamo dire che non si tratta di un ricamo a fili contati ma anzi è più simile al ricamo di tipo tradizionale (quello che si realizza ad es. a punto erba, punto lanciato etc), il disegno è stampato direttamente su di una stoffa solitamente in cotone a trama molto fitta e compatta.
Si lavora
dal rovescio e questa è forse la sua particolarità: il lavoro finito lo vedete soltanto voltando il ricamo. L'aspetto finito del lavoro ricorda forse un po' quello dei tappeti con un piacevole effetto "rilievo".
Gli strumenti necessari per il ricamo sono quindi: la stoffa stampata, il telaio (fondamentale per tenere la tela ben tesa, non se ne può fare a meno), i filati (vedremo nel dettaglio più avanti) e i particolari aghi ('punzoni' in italiano).
- Gli aghi (punzoni) -
Gli aghi sono l'attrezzo più "strano" che serve per questo lavoro. Se ne trovano di vari tipi ma fondamentalmente sono costituiti da un corpo centrale dentro al quale passerà il filo, dalla punta in metallo fornita di una cruna (dalla quale dovrà uscire il filo) e da un sistema di distanziatori che servono per determinare la "profondità" del punto che andremo ad eseguire. Quasi sempre in dotazione con gli aghi è fornito il "threader" (infila-aghi), attrezzo fondamentale per poter preparare l'ago al ricamo. Laddove non fosse fornito con l'ago va acquistato separatamente.
modello di ago ingrandito per mostrarne i particolari
Agendo sulla profondità potremmo ottenere ricami con parti in vario spessore, ad esempio un fiore ricamato con maggior profondità risulterà in rilievo rispetto allo sfondo ricamato con uno spessore minore.
Gli aghi sono di 3 misure differenti, a seconda della grossezza e possono essere usati:
il più fine con 1 o 2 capi di mouliné (anche mouliné tinti a mano), o con il perlé num. 12il medio con 3-4 capi di mouliné, o con perlé num. 8 (e filati equivalenti)il più grande con 5-6 capi di mouliné, perlé num. 5 (e filati equivalenti)- Stoffa e telaio -
Come abbiamo detto il ricamo è stampato direttamente sulla stoffa: molti degli schemi che si possono acquistare hanno già appunto la stoffa stampata al loro interno. Altrimenti si può usare la tecnica del decalcabile per riportare un disegno di nostra scelta sulla stoffa che andremo a ricamare (un po' come si fa per il ricamo ad intaglio ad es.).
L'uso del telaio è
necessario, non si può lavorare senza: sicuramente la soluzione migliore è costituita dai classici cerchietti, sia in
plastica che in
legno. Scegliete con attenzione la grandezza del telaio: il ricamo che farete dovrà essere interamente contenuto nel diametro del telaio stesso.
- Filati -
Per i filati ci si può sbizzarrire, non ci sono limiti alla fantasia! Si può usare il classico mouliné, ma ci si può anche divertire con gli sfumati (ideali per sfondi, petali di fiori etc) e con i tinti a mano fino ad "osare" con i metallizzati e i filati particolari tipo i "pelosetti" Wisper della Rainbow Gallery (ad esempio per ricamare la neve).
La cosa importante è sempre abbinare il giusto spessore del filo (o il giusto numero di capi di filato) all'ago giusto, come indicato prima.
Bene, direi che per oggi è tutto, nel prossimo post ci metteremo all'opera e vedremo nel dettaglio come si preparano ago e stoffa e come si ricama.
Intanto raccontantemi nei commenti la vostra esperienza con questa tecnica, come vi ci trovate, cosa vi incuriosisce o cosa volete sapere, vi aspetto!!!
Cristina
NOTA: tutte le immagini di questo articolo (esclusa la prima) sono tratte dal DVD
Punchneedle Embroidery DVD di Designs From The Pep'r Pot.
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Punchneedle: mettiamoci all'opera
curioso (MoAm3161) Data di inserimento: 29/03/2008
ciao Crys,
anche a me non interessa molto questa tecnica, ma devo dire che sentendone parlare con tale entusiasmo (i bambini sono fantastici), mi incuriosice un pò.
Non parliamo per carità dei lavoretti non finiti. Mio marito mi ha detto che il px acquisto me lo sequestra se prima non finisco gli altri.....povera me. Pensare che sto aspettando il pacco di Casa Cenina in arrivo lunedì px!
Comunque aspetto di vedere qualche altra lezione di questa tecnica dal nome impronunciabile (ha una traduzione?), e poi chissà. Intanto BUON LAVORO!
Un salutone a tutti.
Monica
interessante (pafa13362) Data di inserimento: 12/05/2008
spero che continuerete presto con la descrizione anche perche' sono molto interessata e voglio provare e voglio sapere quale e' il minimo di attrezzatura necessario (non voglio spendere un capitale) e anche io ho un marito che mi guarda con riprovazione
interessante (pafa13362) Data di inserimento: 12/05/2008
continuate! voglio saperne di piu', anche per poter comperare il minimo indispensabile di attrezzatura per provare (anche io ho un marito che mi guarda male se acquisto cose che poi non realizzo mai)
patrizia
molto interessante (veev3850) Data di inserimento: 13/05/2008
spero di vedere presto la prossima lezione mi incuriosisce molto questa tecnica!!!! veronica
Very Useful!! (SaEs15058) Data di inserimento: 21/05/2008
Hello!! I like punch needle a lot. In my opinion is very easy, fast and most of all, relaxing.Your explanations are very useful. Congratulations!!
If you like to see some of my works in punch needle or if you need any help, you can visit my blog at http//bachiame.blogspot.com
Sandra
Reply (vede32220) Data di inserimento: 31/03/2010
buongiorno, ho comprato di recente un punch needle embroidery della clover, il problema è che, quando infilo il filo nel tessuto non rimane il punto, si sfilano uno ad uno i punti, anzi addirittura faccio il primo punto poi il filo esce dal tessuto, voi sapete per caso spiegarmi il motivo, inoltre mi dareste indicazione di quale filato utilizzare e se avete dei pattern semplici.
Grazie mille.
Vera.
come fermare i fili nel retro a lavoro finito? () Data di inserimento: 09/01/2015
Salve, mi sono avvicinata da poco a questa tecnica e me ne sono follemente innamorata!!!
Volevo delucidazioni riguardo i tessuti, quali si prestano meglio? Mi spiego meglio, vorrei fare delle federe per cuscini da decorazione, si presta bene la classica federa di cotone o rischio di bucarla troppo?
Infine, a lavoro finito, come posso fare per assicurare bene i fili sul retro, in modo da non rischiare sfilacciamenti durante i possibili lavaggi?? Esistono colle, telette specifiche?
Grazie
Sara